La vita è vocazione. Dal battesimo alla famiglia, una comunione liberante
Durante le vacanze dell’estate scorsa, una marea di bambini ha riempito di sorrisi, urla, singhiozzi il nostro tradizionale ritrovo montano. In questi ultimi anni, infatti, tante nuove giovani famiglie hanno iniziato a frequentare il movimento di “Comunione e Liberazione” a Reggio Emilia. Due dinamiche hanno portato a questo fatto: da una parte, il rientro in città dopo gli anni universitari di ragazzi e ragazze tornati per sposarsi, lavorare e fare famiglia (spesso con persone non reggiane); dall’altra, alcuni nuovi ingressi di famiglie che nel Movimento hanno trovato un luogo in cui vivere anche la fioritura della propria vocazione matrimoniale.
Questa dinamica, che sembrerebbe semplicemente la descrizione di un processo esistenziale, contiene uno degli insegnamenti fondamentali di don Giussani: la vita è vocazione. La realtà di ogni giorno, le circostanze favorevoli così come quelle sfavorevoli, le grandi domande così come i desideri più chiari, gli incontri improvvisi fanno percepire una voce – flebile, ma decisa – che chiama. Nel Movimento siamo educati a vivere innanzitutto la grande vocazione comune, il battesimo. Nel sacramento dell’inizio è riassunta la formula del cristianesimo: non “sono Io che mi faccio”, ma “Io sono Tu che mi fai”. La voce di Dio ci chiama a riconoscerlo come Signore del tempo e della storia.
Il Movimento è una comunità in cui vivono assieme tante e complementari vocazioni specifiche che trovano nella radice del “fedele”, del “battezzato” la dimensione comune. Sacerdoti e laici, vergini consacrati e famiglie condividono la vita, in uno scambio di doni. “La verginità ha il valore simbolico dell’amore che non ha la necessità di possedere l’altro, e riflette in tal modo la libertà del Regno dei Cieli”. Le famiglie che accolgono nelle loro case i Memores Domini o i sacerdoti amici sono richiamate a vivere il loro amore coniugale nella prospettiva dell’amore totale a Cristo. Allo stesso tempo, la famiglia è un segno per i vergini “perché manifesta la vicinanza di Dio che condivide la vita dell’essere umano unendosi ad esso nell’Incarnazione, nella Croce e nella Risurrezione” (AL 161).
Nella vita ordinaria del Movimento – incentrata in particolare sulla catechesi (scuola di comunità), su gesti di carità (caritativa) e sulla vita comune (ritiri, assemblee e vacanze) – le famiglie trovano una compagnia che libera dalla solitudine e con cui poter approfondire e giudicare la propria vocazione, il proprio compito dentro il lavoro, la scuola, la vita sociale e politica. Nella comunità, la famiglia è richiamata a scoprire la sua vocazione: riconoscere, accogliere e comunicare l’Avvenimento che la genera e la sostiene, dentro ad un cammino di sequela.
Luoghi privilegiati e stringenti sono poi i gruppi di fraternità, dove singoli e famiglie insieme fanno esperienza di una prossimità quotidiana, di una comunione possibile, della ricchezza che la vita riceve quando è condivisa. La scoperta della maternità e della paternità, l’educazione dei figli, la scelta della scuola, la vita affettiva, le relazioni con le proprie famiglie di origine, il lavoro, il come educarsi all’uso dei soldi, la preghiera e il silenzio rappresentano gli ambiti di confronto su cui si gioca una reale e concreta amicizia tra famiglie.
Nei gruppi di fraternità, come dentro la vita di ogni singola famiglia, si tocca nella carne la bellezza e la fatica della diversità, il desiderio autentico e radicale di unità e la fatica a costruirla a causa della propria miseria. Dentro ad una compagnia guidata queste diversità non sono obiezione al cammino, ma l’occasione per educarsi ad uno sguardo di libertà, di misericordia, di simpatia verso sé stessi e gli altri riconoscendo che la comunione non è un atto della nostra volontà, ma una grazia da domandare.
In Amoris Laetitia, Papa Francesco insiste molto sulla generatività ecclesiale e sociale degli sposi. La famiglia è chiamata “a lasciare la sua impronta nella società dove è inserita, per sviluppare altre forme di fecondità che sono come il prolungamento dell’amore che la sostiene” (AL 181). Don Giussani ha insegnato a generazioni di giovani la grammatica e per questo la gioia dell’amore. L’ha fatto educando innanzitutto alla creaturalità stupefatta e alla promessa di un compimento sovrabbondante. L’ha fatto vivendo con i giovani che andavano costruendo una famiglia, in una comunione semplice ed autorevole allo stesso tempo.
Oggi, la nostra esperienza di fede si comunica invitando dentro questa comunione chi si incontra nella vita quotidiana: il proprio collega di lavoro, gli amici della parrocchia, le famiglie dei compagni di classe dei propri figli, un amico che si trova nella solitudine, le coppie di fidanzati alla scoperta della propria vocazione.E così di cuore in cuore, tramite una catena ininterrotta di incontri, Cristo è ancora oggi la grande risposta alle domande dell’uomo, riluce come l’amico fedele che chiama, libera dal male e vive nelle pieghe delle nostre piccole e grandi storie familiari.
Movimento di Comunione e Liberazione – Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla
Comunione e Liberazione è essenzialmente una proposta di educazione alla fede cristiana. Una educazione che non finisce ad una certa età, ma continua sempre, perché sempre si rinnova e sempre si approfondisce. La ricerca del vero, del bello, del giusto e della felicità non finisce mai. E così è il cristianesimo: un’avventura della vita, e non una “preparazione” alla vita.
Lo strumento fondamentale di “educazione” degli aderenti al Movimento è la Scuola di comunità, che consiste nella lettura e nella meditazione personale di un testo, cui seguono incontri comunitari che si svolgono per piccoli o grandi gruppi, negli ambienti della vita pubblica o nelle case.
Oltre alla Scuola di comunità, ci sono diversi gesti e strumenti miranti all’educazione personale e comunitaria: ripresa del Magistero papale, preghiera e lettura biblica, esercizi spirituali, canto, pellegrinaggi, impegno caritativo, vacanze comunitarie.
Insieme al sito internet www.clonline.org, Tracce, rivista ufficiale del Movimento, pubblicata su carta e sul web in diverse lingue e formati, è lo strumento fondamentale che racconta la vita del Movimento e la sua presenza nel mondo.
Dal carisma di don Giussani sono nate nel tempo diverse forme associative, destinate a sostenere l’adulto cristiano nelle diverse condizioni della sua personale vocazione: laici, religiosi e religiose, sacerdoti diocesani e sacerdoti in missione. Di tutte queste forme la più universale è la Fraternità di Comunione e Liberazione riconosciuta dalla Chiesa nel 1982 come ambito nel quale gli iscritti si impegnano a vivere la fede come cammino alla santità, secondo il metodo trasmesso da don Giussani.
A Reggio Emilia Comunione e Liberazione ha sede in via Martiri di Cervarolo 74/D e la sede è aperta il lunedì, martedì e giovedì dalle ore 18 alle ore 19 e il mercoledì dalle ore 17.30 alle ore 18.30, è contattabile anche all’indirizzo email clreggioemilia@gmail.com.