Ufficio di pastorale familiare e degli adulti
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Sposi per il Servizio: famiglie in cammino

Noi Sposi per il Servizio (SpS) desideriamo seguire una via per vivere appieno il nostro Battesimo e il nostro Matrimonio. Ci riconosciamo nel carisma dell’Istituto Secolare Servi della Chiesa che ci sprona ad essere “famiglie serve”, come Gesù che per noi si è fatto servo, povero e obbediente. In particolare vogliamo impegnarci a mantenere viva l’attenzione ai bisogni di coloro che la nostra società considera “ultimi” perché in essi facciamo l’esperienza dell’incontro con Cristo.

Messa del rinnovo dei voti dei servi e serve della Chiesa, Marola estate 2021

La storia

I Servi della Chiesa sono una famiglia di persone consacrate a Dio nel mondo e per il mondo. L’Istituto secolare dei Servi della Chiesa nasce nel 1945 ad opera di Don Dino Torreggiani, prete diocesano, parroco di S. Teresa a Reggio Emilia.

La vocazione che spinge l’Istituto fin dall’inizio è il servizio ai più poveri e agli ultimi (alle persone in carcere, la vicinanza agli artisti del circo, al popolo sinto e rom, alle vittime di ogni tratta, a coloro che vivono la fatica psichica come emarginazione,…) con la forza diffusiva dell’amore e per mezzo della concretezza della provvidenza.

Nel corso del servizio missionario in Madagascar, fortemente voluto da Don Dino e sostenuto dal Vescovo Baroni, nascono il ramo femminile e un gruppo di sposi che cammina con l’Istituto. Per quanto riguarda l’Italia, è solo nel 2002 che un gruppo di famiglie di provenienza diversa, si ritrova sotto l’invito e la guida di don Emanuele Benatti, appena rientrato dal Madagascar. Da questo primo incontro e dal desiderio di vivere e incarnare nella specificità dell’essere famiglia il Vangelo e il servizio, nasce l’esperienza degli Sposi per il servizio, seguendo il cammino tracciato dagli sposi del Madagascar che per primi si sono messi in cammino con al famiglia dei Servi della Chiesa.

Inizialmente in Italia il gruppo è composto da alcune famiglie che hanno vissuto l’esperienza missionaria, poi l’invito si è esteso ad altre che hanno condiviso il carisma dell’Istituto e il desiderio di mettere al centro delle loro vite la carità. Da Bergamo, passando per Verona, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Livorno, Roma e fino ad Alcamo, ci sono oggi famiglie che condividono un cammino e che sentono forte il richiamo al servizio, all’incontro con le vecchie e le nuove povertà.

Incontro nazionale degli SpS ad Assisi

Fin dalle origini abbiamo riconosciuto la necessità di condividere, pregare, riflettere e interrogarci in momenti di incontro comune a livello territoriale, 4–5 week end all’anno e più saltuariamente con incontri nazionali, per poi poter essere lievito e fermento vivo ciascuna nella propria realtà, nella comunità di appartenenza, nella sua diocesi, riconoscendosi servi e serve.

Oltre a ritrovarsi in comunione nell’Eucarestia e nella fedeltà alla parola di Dio, noi famiglie sentiamo il bisogno di essere in comunione almeno una volta alla settimana nella preghiera domestica: il giovedì sera, giorno che ricorda il farsi servo di Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli e nel quale la nostra diocesi di Reggio celebra la messa missionaria, ciascuna famiglia da casa e col modo che ritiene più proprio prega in comunione con le altre e con l’Istituto tutto.

Noi siamo Servi della Chiesa nel senso che siamo consacrati al servizio, così da essere il “segno” della vocazione al servizio a tutti comune. E questa è anche la nostra responsabilità: essere fedeli a questa vocazione, altrimenti, cessando di essere “segno”, perdiamo la nostra ragione di essere.

don Alberto Altana

Il cammino

Come SpS cerchiamo di condividere il Vangelo che si fa vita con coloro, soprattutto i più prossimi, segnati dalla povertà, dal dolore, dall’emarginazione.

Desideriamo vivere lo stesso carisma dei Servi della Chiesa, incarnandolo nel nostro specifico contesto coniugale, familiare, professionale e sociale, parrocchiale, cercando di essere lievito e fermento di vita evangelica nel mondo. L’adesione di ogni famiglia non si traduce necessariamente in un servizio preciso, nel rispetto del libero cammino di ogni coppia laddove la nostra storia ci porta ad essere e nello spirito del carisma dei Servi della Chiesa che scelgono di essere nel mondo non legati alle opere, ma sempre attenti a nuovi bisogni e necessità nella Chiesa. Per noi il servizio è fedeltà al progetto di amore che Dio ha su di noi.

Ci sentiamo chiamati a vivere nel mondo, nel cuore del mondo, a “stare in mezzo”, come Cristo è venuto tra noi, “camminando in mezzo” , cerchiamo di essere attenti ai bisogni che incontriamo sulla nostra strada e che percepiamo come chiamate a “comprometterci“, che il Signore ci rivolge.

Per la sua storia nata proprio in Madagascar, ci sentiamo stimolati a vivere nella consapevolezza della fratellanza universale, la lontananza geografica non impedisce la vicinanza affettiva e spirituale. Questa a sua volta permea pensiero, stile di vita e relazioni, in una mentalità rinnovata, aperta, che si lascia interpellare dalla mondialità e dalla missionarietà.

Abbiamo iniziato il nostro cammino con gli “Sposi per il Servizio” il mese successivo il nostro matrimonio. Ognuno di noi aveva conosciuto l’istituto in Madagascar nelle nostre rispettive esperienze missionarie. Le nostre strade avevano incrociato chi dei “Servi della Chiesa”, cerca di “conformarsi a Cristo povero, casto e obbediente” (cfr. Costituzioni dell’istituto), con quella passione, fede, dedizione, umiltà, contagiose che spingono a mettersi in cammino per cercare di vivere anche tu così. La ricerca di una vita semplice, il riscoprirsi uomini e donne poveri, permettono di avvicinare con cuore puro, chiunque il Signore mette sulla tua strada. Il nostro essere in cammino con gli “Sposi per il Servizio” ci aiuta a pesare sempre quali devono essere le nostre priorità familiari e di servizio nel lavoro e nella Chiesa, a definire quali sono le vere esigenze e necessità”. Elisa e Massimo

Viaggio in Madagascar, 2018

Coma naturale conseguenza ci sentiamo chiamati ad accogliere “il grido del creato ci chiede oggi con urgenza di prendere posizione e di fare scelte concrete affinché si realizzi un Regno di giustizia, di pace, di amore e di bellezza” come si sollecita Papa Francesco nella Laudati Si. Questo diventa criterio per ridimensionare la nostra quotidianità: il rapporto con la natura e le sue risorse, i ritmi, l’uso del tempo, dello spazio ed il rapporto con le persone. La grazia di essere un gruppo di famiglie serve chiamate ad un cammino di comunione, sostenuto e ravvivato dalla preghiera reciproca, ci fa sperimentare la bellezza e la ricchezza della condivisione, nei momenti di gioia come in quelli difficili e ci nutre nel nostro vivere quotidiano come Sposi per il servizio.

È stata la testimonianza di fraternità di vita insieme di don Antonio Lusuardi e di don Franco Sacchini (sacerdote che poi ha benedetto il nostro matrimonio) che ci ha fatto “innamorare” della “bellezza” del senso di famiglia che si “respira” nell’istituto. Conoscere poi anche le famiglie e il loro “esempio” di vita ha fatto maturare in noi ma soprattutto in Gemma la convinzione che la fraternità consanguinei era niente in confronto alla fraternità che ci hanno testimoniato in particolar modo le famiglie Emiliane;al punto che, quando nel 2019 avremmo dovuto festeggiare il 25esimo di matrimonio, Gemma voleva solo i fratelli e sorelle dell’istituto perché la “Famiglia nostra” era quella. Poi non è stato possibile perché Gemma è volata in Cielo due mesi prima, proprio il 25 giugno, data in cui tanti anni prima don Dino Torreggiani aveva consacrato al Sacro Cuore di Gesù l’intera famiglia dei Servi della Chiesa. Nella nostra vita la presenza e il sostegno non è mai mancato e continua tuttora perché quella dell’Istituto è una famiglia Celeste dove non esistono “distanze” ma solo l’amore di Dio Padre per i suoi figli”. Saro e Gemma

Parallelamente all’Istituto dei Servi della Chiesa, il magistero di Papa Francesco è anche per noi sposi occasione ricca di formazione, riflessione e confronto. Abbiamo, ad esempio, letto a coppie l’esortazione apostolica Amoris Letizia confrontandoci poi insieme, accompagnati anche dai fratelli e dalle sorelle Servi e Serve. Ci siamo interrogati sul nostro essere famiglia, su quali sono oggi i nostri modi di camminare accanto a ogni famiglia, nella certezza che l’amore coniugale «non si esaurisce all’interno della coppia» (n.165). Desideriamo alimentare il nostro amore perché sia davvero fecondo e come tale «chiamato a sanare le ferite degli abbandonati, a instaurare la cultura dell’incontro, a lottare per la giustizia» (n. 183).

Con fiducia nella Misericordia di Dio che ci precede e nella creatività sorprendente dello Spirito, in cammino.

gli Sposi per il Servizio


Parrocchia di Masone – Via W. Asseverati, 8 

42122 Reggio Emilia

tel. 0522 340125  

mail – servidellachiachiesa@gmail.com